l’ infame tessera verde GREEN PASS

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ISTRUZIONI per l’ uso della Infame tessera verde denominata tessera della discriminazione  : cosi  diventa a tutti gli effetti operativa la super infame tessera verde. Con questa un’intera categoria di cittadini cessa, di fatto, di essere trattata come portatrice degli stessi diritti e delle stesse libertà. Quanti da ieri non siano muniti della super infame tessera verde decadono a rango di non cittadini. L’euroinomane Mario Draghi lo ha lasciato intendere apertamente sperando che gli attualmente non tesserati rientrino al più presto nella società.

Ormai i tesserati potrebbero essere definiti ‘tessierati’, dato che ormai non si può sfuggire alla benedizione di massa con il laudando siero in saecula saeculorum. Ed ha ragione Agamben, che più volte ho menzionato, secondo cui chi si trova privo dell’infame tessera verde viene perciò istituito come portatore di una stella gialla virtuale. Ciò che sta accadendo nel paese è un abominio inaccettabile, come un abominio inaccettabile è il fatto che il più accettino con euforia o con depressiva rassegnazione.

 

Stupisce non solo che il potere produca l’inaccettabile ma che generi, al tempo stesso, soggetti disposti e magari anche lieti di accettarlo. Come non riuscire davvero a capire cosa sta accadendo? Come si fa ad accettare la discriminazione a norma di legge sia pure giustificata da un lessico che, quanto alla forma, si richiama alla medicina e alla scienza? Forse la discriminazione è accettabile se a giustificarla sono il camice bianco e l’eloquio scientifico? E che genere di società sarà mai quella nei cui spazi alienati, quelli che fino a ieri erano cittadini in senso pieno, divengono all’improvviso non cittadini perché privati di diritti fondamentali che spetterebbero loro secondo la Costituzione?

Diceva Platone che commettere ingiustizia è ancor più grave che subirla. Sappiamo anche che talvolta la storia ha tempi lunghi. Alla fine però ciascuno dovrà, presto o tardi, rispondere delle proprie responsabilità, delle proprie scelte e, sia chiaro, delle proprie colpe. Ciascuno è protagonista di quello che fa e delle scelte che compie. Molti ritengono davvero, magari in buona fede, che tutto ciò che sta accadendo da due anni a questa parte non sia una scelta autoritaria e repressiva ma semplicemente una emergenza sanitaria mediante la quale il potere interviene per proteggere le nostre vite. Così se ci tolgono addirittura il diritto di lavoro e di accesso nei luoghi pubblici, se non esibiamo la tessera verde, ciò dipende da ragioni protettive.

Come a dire: ‘Vi togliamo tutto ma lo facciamo per proteggervi la vita‘. Questo è il primo regime protettivo della storia. Noi abbiamo scelto senza esitazione di stare dalla parte di chi dice no, di chi non è disposto a cambiare giudizio per convenienza o per semplice adattamento alle ragioni del più forte. Noi abbiamo scelto, incondizionatamente, di stare dalla parte della giustizia, della libertà e dei diritti, convinti che la discriminazione sia sempre da combattere anche se a giustificarla è il camice bianco e anche se a legittimarla è un discorso che si pretende medico-scientifico. 

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