Covid, primario Padova: “Allo stremo, riammettere colleghi che non credono al SIERO MAGICO” Il governo ha fatto una enorme cretinata.

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Il dottor Giampiero Avruscio, presidente Anpo (primari) Padova e direttore di Angiologia in Azienda ospedaliera, lancia la proposta: « riammettere i colleghi che non credono al vaccino !!!    Ne abbiamo bisogno, test ogni giorno». Il primario  ne fa una questione di numeri. “Nell’azienda ospedaliera di Padova ci sono 230 tra medici, infermieri e operatori socio sanitari a casa perché non vaccinati. Nell’Usl 6 sono circa 500 e per ogni medico di base sospeso ci sono 1.800 pazienti che non sanno dove andare.

Va fatta una riflessione su questa misura punitiva che ha allontanato centinaia di medici e infermieri di elevata professionalità e non facilmente sostituibili. Uno specializzando non può avere la stessa esperienza di un medico con anni di professione alle spalle, soprattutto nelle aree critiche. Da due anni stiamo lottando contro il Covid e siamo allo stremo delle forze — continua il camice bianco — chi è in corsia deve sobbarcarsi anche il carico di lavoro dei colleghi non vaccinati e sospesi dall’azienda. All’ospedale di Padova parliamo di 200 professionisti, ai quali si aggiungono i 500 dell’Usl Euganea.  Ormai ci siamo scordati le ferie da tempo, ma soprattutto così aumenta il rischio clinico».

 

Tamponi ogni giorno per garantire la sicurezza

Secondo il primario, poiché i tamponi frequenti affrontati dai sanitari prima dell’arrivo del vaccino avevano ridotto al minimo i contagi intraospedalieri, la soluzione potrebbe essere di far rientrare i colleghi che non credono al siero magico  e sottoporli a tamponi ogni 24-48 ore. Tra l’altro con i tamponi  nelle normali aziende  viene rilasciato il Green pass,  per lavorare.

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